Tag: Debian

  • Aggiungere la Swap a mano

    Sul mio vecchio portatile, per motivi di spazio, non ho creato la partizione di swap pensando che i 512mb di RAM bastassero.
    All’ atto pratico avviando alcuni programmi (che non scrivo per non creare guerre filosofiche) la memoria si satura ed il sistema si riavvia.

    Aggiungere un bancale di memoria non è possibile, riformattare il disco non mi sembra proprio il caso, cosa fare?

    Come già descritto la partizione swap non è altro che un file e per questo motivo è possibile creare un file che serva proprio per eseguire le stesse operazioni della partizione swap, per esempio per aggiungere 512mb, al sistema, basterà aprire un terminale da amministratore e dare il comando:

    dd if=/dev/zero of=/var/tmp/swapfile bs=1024 count=524288

    dove il comando dd if=/dev/zero of=/var/tmp/swapfile, per semplificare, crea un file vuoto nella cartella /var/tmp l’ opzione bs=1024 permette di leggere e scrivere 1024bytes al tempo stesso e l’opzione count=524288 dà la dimenzione al file swapfile di 512mb.

    Adesso si dovrà impostare la swap e farla puntare sul file /var/tmp/swapfile sempre da terminale d’ amministratore digitare il comando:

    mkswap /var/tmp/swapfile

    per motivi di sicurezza bisognerà impostare i permessi sul file creato con i comandi:

    chown root:root /var/tmp/swapfile
    chmod 0600 /var/tmp/swapfile

    solamente l’ utente root può leggere e scrivere il file.

    Adesso attiviamo la partizione swap col comando:

    swapon /var/tmp/swapfile

    per rendere effettiva questa modifica bisognerà inserire nel file /etc/fstab la seguente stringa

    /var/tmp/swapfile swap swap defaults 0 0

    per vedere se tutto è andato a buon fine digitare:

    swapon -s
  • Alla scoperta di JWM

    Dopo aver letto che Debian cambierà il suo ambiente grafico passando da Gnome ad Xfce per motivi di spazio, mi sono messo alla ricerca di un ambiente grafico minimale.

    Navigando nel Wiki Archlinux mi sono imbattuto in JWM

    JWM (Joe’s Window Manager) è scritto in C usa all’incirca 5 MB di memoria in condizioni operative normali.
    La dimensione della versione presente nei repository ufficiali di Arch Linux è inferiore ai 76 KB (confronto con Dwm che è sotto i 17 KB) e sotto i 171 KB una volta installato (confronto con Dwm che occupa 68 KB).
    Una versione minimale compilata consuma approssimativamente 136 KB di spazio su disco e occupa al di sotto di 1500 KB di memoria ram.
    Sebbene lo sviluppo di JWM abbia rallentato un po’, Joe Wingbermuehle continua a lavorarci….

    Jwm ha una barra che può essere posizionata sia orizzontalmente che verticalmente, i menu interamente configurabili, l’orologio, i desktop vituali, una taskbar… il tutto configurabile tramite un semplice file XML

    L’installazione è semplice, per gli arcieri dal terminale d’amministratore basta eseguire questo comando:

    pacman -S jwm

    per Debian e derivate invece:

    apt-get install jwm

    per chi volesse può anche conpilarsi il pacchetto manualmente.

    Per poterlo avviare come ambiente grafico predefinito bisognerà inserire il comando nel file .xinitrc quindi utente normale basterà aprire un terminale ed eseguire:

    nano ~/.xinitrc

    vi mostro una parte del mio file in rosso le parole da modificare

    DEFAULT_SESSION=jwm
    case $1 in
    openbox)
    ## se si usa Slim ck-launch-session non va messo
    exec dbus-launch openbox-session
    ;;
    *)
    ## se si usa Slim ck-launch-session non va messo
    exec dbus-launch $DEFAULT_SESSION
    ;;
    esac

    a questo punto bisognerà andare a modificare anche il file di configurazione di Slim oppure del vostro gestore di accessi: Grub, LightDM… per semplicità vi descrivo come modificare slim.conf

    da terminale di amministratore:

    nano /etc/slim.conf

    trovate la riga

    sessions openbox,razor-qt,dwm,xfce4

    ed aggiungete jwm

    sessions jwm,openbox,razor-qt,dwm,xfce4

    salvate il file con premendo i tasti CTRL + O confermate con INVIO ed uscite CTRL + X.

    Adesso non vi rimane che copiarvi il file di configurazione di Jwm aprite un terminale da utente normale e date il comando:

    cp -i /etc/system.jwmrc ~/.jwmrc

    per le modifche potete leggervi la guida http://joewing.net/programs/jwm/config.shtml che purtroppo è solo in inglese oppure la guida da https://wiki.archlinux.org/index.php/JWM_%28Italiano.

  • Il programma di masterizzazzione Nero non sarà più sviluppato per GNU/Linux

    Il programma di masterizzazzione Nero non sarà più sviluppato per GNU/Linux

    Sinceramente nessuno ne sentirà la mancanza visto che nel mondo del “pinguino” esistono programmi equivalenti o forse migliori.
    Facciamo una breve lista dei programmi di masterizzazione sotto GNU/Linux:

    Non sarò io a decidere quale sia il migliore, vi consiglio, per chi come me utilizza OpenBox come ambiente grafico, di provarli e poi decidere quale dei programmi soddisfi le vostre esigenze.

    Và comunque tenuto conto che K3b nasce per l’ambeinte grafico Kde, Xfburn per l’ambiente grafico Xfce, Brasero e Gnome-Baker  per l’ambiente grafico Gnome.

    Ne esistono molti altri, ma per chi non vuole utilizzare nessuno di loro, può sempre masterizzare in linea di comando.

  • Segno euro (€) su tastiera americana (us)

    Oggi ho sostituito la mia tastiera del portatile con un nuova.
    Purtroppo la tastiera in italiano era troppo costosa e quindi ho dovuto ordinare una tastiera con la disposizione dei tasti americana.
    Mi sono ritrovato con l’impossibilità di digitare il carattere .
    Per risolvere questa situazione basta editare il file /etc/X11/xorg.conf.d/10-evdev.conf.
    Aprire un terminale, Xterm nel mio caso uso Sakura, entrare come amministratore, quindi lanciare il comando:

    su

    inserire la password di amministratore ed editare il seguente file:

    /etc/X11/xorg.conf.d/10-evdev.conf

    aggiungete la seguente riga:

    Option “XkbVariant” “altgr-intl”

    nella sezione keyboard:

    Section “InputClass”
    Identifier “evdev keyboard catchall”
    MatchIsKeyboard “on”
    MatchDevicePath “/dev/input/event*”
    Driver “evdev”
    EndSection

    ottenendo:

    Section “InputClass”
    Identifier “evdev keyboard catchall”
    MatchIsKeyboard “on”
    MatchDevicePath “/dev/input/event*”
    Driver “evdev”
    Option “XkbVariant” “altgr-intl”
    EndSection

    salvate il file premendo contemporaneamente i tasti CTTRL+O poi premete il tasto S per confermare ed infine premete contemporaneamente i tasti CRTL+X per chiudere nano e riavviate il sistema con il comando:

    init 6

    se invece avete la tastiera con la disposizione in italiano, ma &egrave impostata con la disposizione americana, seguite questa guida http://www.nazionlinux.com/2011/05/31/xorg-tastiera-in-italiano/

  • Alternative Adobe Flash Player su GNU/Linux

    Come già annunciato da Adobe la versione 11.2 di Flash Player sarà l’ultima versione disponibile per GNU/Linux o meglio l’ultima versione del plugin per Firefox, Midori… ad esclusione di Chrome che, grazie ad un accordo tra Google e Adobe, continuerà ad essere aggiornato ed i futuri rilasci saranno disponibili utilizzando le API attraverso Pepper plugin, mentre per tutti gli altri navigatori ci saranno solo aggiornamenti di sicurezza.

    Esistono già delle ottime alternative per visualizzare i filmati flash, due delle migliori sono GNU Gnash un progetto GNU sviluppato dalla Free Software Foundation e Lightspark rilasciati con licenza GPL v3 e LGPL v3.

    Adesso vediamo come installarli.

    Sia GNU Gnash che Lightspark si trovano nei repository ufficiali di Debian/Ubuntu/Mint quindi basterà digitare da terminale il comando:

    su

    inserire la password di amministratore ed eseguire il comando:

    apt-get install gnash mozilla-plugin-gnash

    e confermare per installare GNU Gnash.

    Per installare Lightspark la procedura è la stessa cambia solo il comando:

    apt-get install lightspark browser-plugin-lightspark

    Per quanto riguarda ArchLinux per installare GNU Gnash sempre da un terminale di amministratore bisognerà digitare il comando:

    pacman -S gnash-gtk

    mentre per installare Lightspark, che non si trova ancora nei repository ufficiali di ArchLinux la prcedura si fa un pò complicata perchè il pacchetto dovrà essere compilato.
    Prima di inziare la fase della compilazione del pacchetto postreste aver bisogno di diversi porgrammi come il compilatore gcc o i pacchetti make automake pkg-config autoconf che sono installabili sempre da terminale di amministratore col comando:

    pacman -S make automake autoconf pkg-config

    questi solo solo alcuni, ogni pacchetto può richiedere l’installazione di altri come:

    pacman -S cmake nasm xulrunner llvm glproto boost fontconfig

    Usciamo da terminale di amministratore (#) col comando:

    exit

    Adesso dovreste essere in un terminale da utente riconoscibile dal segno del dollaro ($).
    Creiamo per comodità una cartella con il comando:

    mkdir lightspark && cd lightspark

    Poi bisognerà cercare sul sito AUR il pacchetto Lightspark oppure, sempre dallo stesso terminale eseguire:

    wget -c https://aur.archlinux.org/packages/li/lightspark/lightspark.tar.gz

    il file appena scaricato lo scompattiamo con il comando:

    tar -zxvf lightspark.tar.gz && cd lightspark

    sempre dallo stesso terminale digitiamo il comando:

    mkepkg

    per avviare la fase della compilazione del pacchetto.
    IMPORTANTE il comando makepkg non va mai lanciato da terminale di amministratore.
    Prima che questa operazione abbia inizio dovtrete risolvere alcune dipendenze nel mio caso

    ==> Creazione del pacchetto: lightspark 0.5.5-1 (dom 1 apr 2012, 17.10.08, CEST)
    ==> Controllo delle dipendenze durante l’avvio in corso…
    ==> Dipendenze mancanti:
    -> glew
    -> libxml++
    ==> Controllo delle dipendenze durante la compilazione in corso…
    ==> Dipendenze mancanti:
    -> nasm
    -> llvm
    -> boost
    ==> ERRORE: Impossibile risolvere tutte le dipendenze.

    quindi rientrate come amministratore nel terminale col il comando:

    su

    inserire di nuovo la password e installatevi le dipendeze mancati con il comando:

    pacman -S glew libxml++ nasm llvm bost

    terminata l’installazione ritornate come utente:

    exit

    e rieseguite il comando:

    makepkg

    alla fine se tutto ha funzionato vi trovere un nuovo pacchetto con estenzione .pkg.tar.xz
    per finire ritornate amministratore col comando su e digitate il comando per installare il pacchetto appena creato nel mio caso:

    pacman -U lightspark-0.5.5-i686.pkg.tar.xz

    per sapere le dipenenze del pacchetto editare il file PKGBUILD al suo interno troverete la stringa

    depends=(‘gtk2’ ‘ffmpeg’ ‘glew’ ‘curl’ ‘boost-libs’ ‘libxml++’ ‘desktop-file-utils’ ‘hicolor-icon-theme’)

    prima di effettuare ogni operazione vi consiglio di visitare il sito http://wiki.archlinux.org/index.php/Arch_User_Repository_(taliano) per capire cosa sono i repository AUR e come funzionano.

  • Kernel 3.0 modificare /boot/grub/menu.lst

    Utilizzando Grub, come programma per l’avvio del sistema, con la versione 3.0 del nuovo kernel bisogna modificare le impostazioni del file /boot/grub/menu.lst.
    Dopo il mio ultimo aggiornamento di ArchLinux con il comando:

    pacman -Syu

    sono passato al nuovo Kernel 3.0.
    Come potete trovare anche sul forum di ArchLinux sono descritte le modifiche da effettuare sul file menu.lst.

    vmlinuz26 -> vmlinuz-linux
    kernel26.img -> initramfs-linux.img
    kernel26-fallback.img -> initramfs-linux-fallback.img

    Queste modifiche credo valgano anche per chi utilizza Debian o Ubuntu e per molte altre distrubuzioni.
    Iniziamo col aprire un terminale da root ed eseguire il comando:

    nano /boot/grub/menu.lst

    dopo diverse righe noterete la seguente scritta:

    kernel /boot/vmlinuz26 root=…

    bisognerà sostituire vmlinuz26 con la scritta vmlinuz-linux facendo diventare la riga:

    kernel /boot/vmlinuz-linux root=…

    tutto quello che segue dopo vmlinuz26 non va assolutamente modificato!
    Lo stesso vale per la riga successiva.

    initrd /boot/kernel26.img

    La scritta kernel26 viene sostituita dalla scritta initramfs-linux:

    initrd /boot/initramfs-linux.img

    Non dimanticatevi di sostituire anche nella sezione del kernel Arch Linux Fallback quindi la riga:

    kernel /boot/vmlinuz26 root=…

    diventa:

    kernel /boot/vmlinuz-linux root=…

    mentre fate attenzione a fallback nella riga successiva:

    initrd /boot/kernel26-fallback.img

    diventa:

    initrd /boot/initramfs-linux-fallback.img

    adesso salvate premendo contemporaneamente i tasti CTRL+O premere il tasto invio per confermare il salvataggio del file ed uscite da Nano premendo contemporaneamente i tasti CTRL+X
    per vedere se tutto è andato a buon fine riavviate il sistema.
    Vi consiglio, una volta riavviato il sistema ed aver controllato che tutto è andato a buon fine, di eliminare il link simbolici creati per far funzionare il vecchio kernel.
    Quindi aprite un terminale sempre da root mi raccomando e date i seguenti comandi:

    cd /boot && rm kernel26-fallback.img vmlinuz26 kernel26.img

    fate molta attenzione se non siete esperti potete anche tralasciare quasta ultima indicazione.
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