Il tuo carrello è attualmente vuoto!
Categoria: Distribuzioni
distribuzioni
Mini guida come risolvere errori su Void Linux
ldconfig: File /usr/lib/libndr.so.0 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libdcerpc-binding.so.0.0.1 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libsamba-passdb.so.0 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libdcerpc-binding.so.0 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libnetapi.so è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libsamba-util.so.0.0.1 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libkactivitymanagerd_plugin.so è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libKScreenLocker.so.5 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libnetapi.so.0 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libsmbclient.so è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libndr-krb5pac.so.0 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libndr.so è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libsamba-errors.so.1 è vuoto, non controllato. ldconfig: File /usr/lib/libdcerpc-binding.so è vuoto, non controllato.
Nel caso vi siate imbattuti in errori del genere uno dei modi per risolvere è il seguente.
Void Linux
Apire un terminale ed eseguire il comando da root:
sudo xbps-pkgdb -a
il risultato sarà una lista di tutti i pacchetti “corrotti” ora per correggere il pacchetto corrotto basterà forzare di nuovo l’installazione di ogni pacchetto della lista
sudo xbps-install -f pacchetto
Agama 13 per l’installazione di openSUSE e SUSE Linux Enterprise
Lo YaST Il team harilasciato Agama 13 installer per la distribuzione openSuse.
Impostazione del nome host
La possibilità di impostare un nome per la macchina (ad esempio il nome host) durante l’installazione.
Non esiste un hostname unico. Una macchina può avere diversi nomi. Questi variano a seconda dell’interfaccia di rete utilizzata per interagire con essa. Questi nomi possono essere statici o transitori. Ci sono diversi meccanismi per impostarli o modificarli con regole di precedenza in diverse situazioni.
Uno di questi meccanismi menzionati era già disponibile nelle versioni precedenti di Agama-Live. I supporti di installazione specificavano
hostname
con l’argomento di avvio. In Agama 13 è stato introdotto il supporto per configurare il nome host nella configurazione Agama. Questo è limitato e utilizzabile nell’interfaccia a riga di comando e durante l’installazione incustodita. Abbiamo anche aggiunto una semplice sezione dedicata all’interfaccia utente web.Le impostazioni del nome host non dovrebbero rimanere nella propria sezione separata dell’interfaccia utente per – A lungo. Abbiamo in programma di integrarlo in un’altra sezione (probabilmente una nuova chiamata “Sistema”) in futuro Le uscite di Agama.
Installazione su LVM
Su Agama 13 c’è la possibilità di installararlo utilizzando LVM (Logical Volume Manager).
Già era possibile definire i gruppi di volumi LVM e i volumi logici nella sezione
storage
della configurazione Agama. Può essere utilizzata sia tramite interfaccia che in riga di comando. Agama 13 fornisce una prima integrazione di tale funzionalità nel Interfaccia utente web.La nuova interfaccia consente già di definire uno o più gruppi di volume con un numero qualsiasi di volumi logici. Agama calcolerà automaticamente tutte le dimensioni finali sia per i volumi logici che per le partizioni necessarie per ospitare i volumi fisici LVM.
Registra le estensioni dal Centro clienti SUSE
Le possibilità offerte di predefinite da qualsiasi distribuzione Linux (open) SUSE possono essere estese aggiungendo i repository extra. Nel caso di prodotti di livello enterprise come SLES, ciò significa attivare componenti aggiuntivi ed estensioni, possono essere soggette a registrazione prima di essere disponibili per l’installazione.
La configurazione di Agama 13 è stata estesa con l’opzione
addon
. L’esempio seguente illustra l’uso di questa funzione per registrare l’estensione. Può essere aggiunta in qualsiasi installazione di SUSE Linux Enterprise Server grazie al centro clienti di SUSE.{
"product": {
"id": "SLES",
"registrationCode": "<CODE>",
"addons": [
{
"id": "sle-ha",
"registrationCode": "<CODE>"
}
]
}
}Una funzione di configurazione Agama può essere utilizzata durante Installazione automatica e anche su installazioni interattive utilizzando l’interfaccia a riga di comando. Questo non implica che tale funzionalità sarà automaticamente disponibile all’interfaccia utente web di Agama.
Selezione di singoli pacchetti da installare
Simile al
product
la sezione Agama 13 estende anche la sezionesoftware
con nuove possibilità. Oltre all’elenco dei modelli precedentemente disponibili, ora è anche possibile specificare un elenco di singoli pacchetti, non necessariamente contenuti in alcun modello.{
"software": {
"patterns": ["gnome_desktop"],
"packages": ["vim"],
}
}Come accennato in precedenza, non ci sono piani per aggiungere una selezione di software così fine al web Interfaccia utente di Agama.
Supporto per URL in stile AutoYaST
Uno degli obiettivi di Agama è quello di fornire una transizione senza soluzione di continuità da AutoYaST.
La configurazione è solitamente indicata da un URL che viene passato al programma di installazione. Ma gli URL di AutoYaST sono non standard come
device://
olabel://
ogni di questi con la propria semantica specifica AutoYaST.Agama ora supporta gli URL che iniziano con
device:
,usb:
,label:
,HD:
,DVD:
e così viacd:
, Per saperne di più visita la pagina corrispondente sito della documentazione di Agama. Supporto per schemi URL comefile:
,http:
, ecc. sono ancora implementati utilizzando curl.Ricerca automatizzata di configurazione
AutoYaST è in grado di trovare l’installazione automatica, anche se nessun URL è stato esplicitamente specificato dall’utente.
Se Agama viene avviato in modalità automatica ma non viene specificata alcuna configurazione (profilo), Agama cercherà automaticamente nelle stesse posizioni predefinite utilizzate da AutoYaST. In questi casi, Agama si aspetta un file di nome
autoinst.jsonnet
,autoinst.json
oautoinst.xml
(in questo ordine) per essere localizzato su:- La radice di un file system denominato
OEMDRV
– Si’. - O la radice (
/
) dell’ambiente di installazione.
Il primo file trovato viene utilizzato come profilo, avviando subito l’installazione.
Distribuire i file durante l’installazione
AutoYaST permette di distribuire i file di configurazione completi utilizzando il
<files />
. Proprio come gli script, è possibile incorporare il contenuto del file nel profilo o recuperarlo da un percorso.{
"product": {
"id": "Tumbleweed",
},
"user": {
"fullName": "beloved TUX",
"password": "tux",
"userName": "tux"
},
"root": {
"password": "linux"
},
"files": [
{
destination: "/home/tux/scripts/test.sh",
content: |||
#!/usr/bin/bash
systemctl start multipathd.socket multipathd.service
|||,
permissions: "755",
user: "tux",
group: "users"
},
{
destination: "/root/test2.md",
url: "https://gist.githubusercontent.com/example/a_file.md"
}
]
}È rinominato l’attributo
body
discripts
incontent
- La radice di un file system denominato
Redox OS aggiorna il supporto USB 3.x, Async NVMe Driver
Il sistema operativo open source Redox OS scritto in Rust ha pubblicato il suo rapporto sullo stato del marzo 2025 ci sono stati miglioramenti “sostantanziali” apportati al driver USB xHCI per Redox OS, supporto USB 3.x e completamento di un driver dell’hub USB. Per questo motivo sempre più dispositivi USB ora funzionano correttamente su Redox OS. Gli sviluppatori Redox sono alla ricerca di segnalazioni di tutte le tastiere USB / mouse / touchpad che non funzionano. Il supporto USB migliorato è probabilmente il miglioramento più interessante fatto per il sistema operativo Redox nell’ultimo mese.
Il lavoro del kernel di Redox OS include l’implementazione della chiamata di sistema SYS-CALL per l’impostazione / ottenendo i parametri o invocando azioni su una risorsa. Redox OS ha anche spostato il suo driver di clock in tempo reale x86 dal kernel allo spazio utente, il supporto asincrono è ora all’interno del driver NVMe con prestazioni di I/O superiori al 13,14% ee hanno corretto molti errori del driver.
Redox OS ora può anche essere installato solo una partizione piuttosto che l’intero disco tutto durante la fase di installazione del sistema operativo.
I programmatori di Redox OS hanno migliorato la implementazione della libreria Relibc C e vari miglioramenti della portabilità dei programmi.
Maggiori dettagli su questi recenti cambiamenti a questo sistema operativo basato su Rust sul sito ufficile Redox-OS.orgCome installare Docker su Void Linux
La prima operazione da compiere è aggiornare i pacchetti ed il sistema Void Linux per assicurarci di utilizzare l’ultima versione di Docker disponibile, apriamo il terminale e lanciamo il comando
sudo xbps-install -Su
se utilizzate i nostri alias come nella guida https://www.nazionlinux.com/void-linux-bash-alias/
basterà digitare
xugy
Terminato l’aggiornamento del sistema possiamo installare Docker
sudo xbps-install -S docker
oppure sempre se utilizzate i nostri alias
xip docker
Con questo comando verranno installati i seguenti pacchetti:
- docker: il pacchetto principale Docker.
- docker-cli : uno strumento a riga di comando che ti permette interagire con il demone Docker.
- containerd: gestisce il tempo di esecuzione del contenitore.
Prima che possa funzionare, dobbiamo abilitare e avviare il servizio Docker. Void si affida a runit per gestire i servizi, un demone di gestione del servizio semplice e leggero. Per abilitare e avviare il servizio Docker, utilizziamo:
sudo ln -s /etc/sv/docker /var/service
Controlliamo lo stato del servizio con il comando
sv
sudo sv status docker
Il servizio Docker è in esecuzione e si avvierà automaticamente ogni volta che il sistema si avvia.
Controlliamo se la nostra nuova installazione di Docker funziona correttamente eseguendo una semplice applicazione containerizzata chiamata “nazionlinux“.
sudo docker run nazionlinux
Se tutto funziona come previsto comparirà la scritta Hello From Docker!
Per impostazione predefinita, solo root e utenti con privilegi sudo possono eseguire i comandi Docker, se si tenta di eseguire il comando
docker
senza anteporre il comandosudo
si otterrà un messaggio di errore.Per eseguire i comandi Docker come utente non root, è necessario prima aggiungere il proprio utente al gruppo ” docker”. È un compito semplice. Per fare ciò, digitare quanto segue:
sudo usermod -aG docker ${USER}
Il comando precedente,
${USER}
è una variabile di ambiente di sistema che contiene il tuo nome utente. Quindi, eseguire il comando seguente per attivare le modifiche al gruppo:newgrp docker
Puoi eseguire
docker
senza anteporre il comandosudo
Ricordati che questa soluzione funzionerà solo per la sessione terminale corrente. In altre parole, se chiudi il terminale, dovrai eseguiredi nuovo il comando
newgrp
o anteporre il comandosudo
. Per apportare questa modifica in modo permanente, riavviare il sistema Void Linux.Redox OS sistema basato su Microkernel
Redox è un sistema operativo basato su microkernel generico Unix-like scritto in Rust. L’obiettivo di portare le innovazioni di Rust in un microkernel moderno ed un set completo di programmi per essere una valida alternativa a Linux e BSD.
- Ispirato a Plan 9, Minix, seL4, BSD e Linux
- Implemented in Rust
- Basato su Microkernel
- Include una GUI opzionale Orbital
- Parziale compatibilità allo standard POSIX
- Programmi e codice compatibile con i sistemi Linux/BSD
- Licenza MIT
- Supporto alla Libreria Rust Standard
- Drivers nello spazio utente
- Strumenti Unix/Linux
- Libreria C personalizzata scritta in Rust (relibc)
Void Linux Gnome con Musl
Abbiamo installato Voidlinux su un nostro Thinkpad T480s in vendita con ambiente grafico Gnome, la versione basata sulla libreria Musl.
Musl è una libreria standard C per i sistemi operativi GNU/Linux molto più leggera e performante rispetto alla libreria Glibc.
L’installazione è sempre la stessa e potete utilizzare la guida Installazione Voidlinux in 5 minuti – 1° base del sistema, ma dovete fare attenzione di scaricare la Iso live image Musl.
Terminata l’installazione bisognerà installare l’ambiente grafico Gnome con il comando:
sudo xbps-install -Sy gdm gnome-core gnome-tweaks
alla fine dell’installazione dei pacchetti bisognerà avviare Gdm per avere il gestore di accessi all’avvio del sistema:
sudo ln -s /etc/sv/gdm /var/service/
riavviate il sistema e noterete una maggiore fluidità e velocità.
Per avere Gnome in italiano editate il file /etc/locale.conf
sudo nano /etc/locale.conf
ed aggiungete questa riga LANG=it_IT.UTF-8 all’inizio del file
LANG=it_IT.UTF-8
LC_COLLATE=CSalvate il file con i tasti [ CTRL ][ O ] ed chiudete Nano con i tasti [ CTRL ][ X ] e fateci sapere